mercoledì, ottobre 21, 2009

Notte al largo di Maracaibo

Siamo verso la fine del pomeriggio e ci apprestiamo ad attraversare in notturna il Golfo de Venezuela di fronte a Maracaibo, che contrariamente al suono esotico evocato dal nome è la zona a maggior attività petrolifera del Venezuela.

Inutile dire che sia farcita di petroliere, ma in più ci sono anche gli scafi neri dei contrabbandieri a cui prestare attenzione.

Viaggiamo su una rotta che passa molto al largo, bene a nord dei banchi che fuoriescono dai Monaci (Los Monjes), ultimo baluardo venezuelano in mezzo al mare.

Un bel dorado abbocca alla lenza ma questo è grosso e finirà in parte sottovuoto.

La meteo prevede calma di vento ma in questa zona ci sembra un fenomeno piuttosto raro.

Per ora navighiamo sotto l’effetto del vento accelerato dall’isola e temiamo che con l’allontanarci possa mollare del tutto.

Cala il sole, Pablo è sottocoperta per il suo appuntamento con il libro della giungla e noi ci facciamo una birretta osservando le navi che sono tutt’intorno.

Navighiamo con il radar in funzione verificando rotta e velocità di ogni bersaglio.

Allarme!!! Ne abbiamo uno in collisione in avvicinamento da sinistra. Accendiamo i fari di coperta che illuminano a giorno le vele e la coperta di Aquarius ed immediatamente vediamo dapprima le due luci di prua della nave e poi la sola luce rossa. Buona, ci sta passando di poppa. Urca quant’è grande! Beh, stanotte dovremo tenere gli occhi ben aperti!



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