domenica, gennaio 27, 2008

Curanto!

In Argentina, si sa, si mangia una carne eccellente.

Ma in questa parte della Patagonia, al confine con il Cile, si trova anche un modo particolarissimo di cucinarla: il Curanto!

Si scava una fossa in terra nella quale si accende un grande fuoco con legna dura di “Quebracho”.
Quando le braci sono a puntino si coprono con pietra tonda di fiume che ne assorbe il calore.
Si collocano allora foglie di “nalca” o “maqui”, piante autoctone della Patagonia, fino a formare un letto su cui si dispongono diversi tipi di carne: manzo, agnello, maiale e pollo ricoperti con verdure e mele.

A questo punto si copre con un altro strato di foglie ed infine con una tela di yuta umida. Il tutto resta in cottura per circa tre ore prima di essere servito.

Inizia allora un rito della durata di un paio d’ore durante le quali si mangia in forma molto conviviale ogni taglio di carne accompagnato dalla sua verdura. Le mele, ad esempio, vanno col pollo.

I sapori si fondono con i profumi della legna e delle foglie, realizzando un insieme estremamente gustoso.

Inutile dire che ne vale la pena!









Dopo un pranzo così, ci sta bene una passeggiata sino al "mirador"!

domenica, gennaio 20, 2008

Patagonia …pura avventura!

Terra di laghi e di vulcani, grandi spazi e bellezze naturali.

Da un paese all’altro 300, 400km di pista. Tutto assume dimensioni differenti, il tempo, le distanze, la natura.

Qui tutto é grande, gigante, il sole scotta la pelle, il vento soffia poderoso da ovest, dall’oceano Pacifico, la gente é aperta e di cuore. Difficile non rimanere catturati.

Abbiamo fatto un viaggio partendo in direzione nord da Bariloche, attraversando la Regione dei Laghi.

La prima parte la chiamano “Ruta de los siete lagos”, ma in realtá i laghi non finiscono mai, in un intreccio di fiumi e cascate.




Nelle foreste centenarie di “Coihues” si dice che vivano i Duendes, gli gnomi dei boschi, e quando ti trovi sotto l’impenetrabile cortina di rami che scricchiolano sotto raffica ti sembra davvero di poterne veder saltar fuori uno.
I Coihues si consumano dall’interno ed a volte cadono senza segni apparenti di debolezza. Si raccomanda di fare sempre molta attenzione!




Noi non abbiamo visto i Duendes ma dei magnifici pappagalli verdi che vivono sulle montagne e che scendono a valle quando sulle vette arriva il brutto tempo. Volano in stormi di una ventina di individui emettendo un fischio stridulo inconfondibile.



Attraversiamo vallate immense, a volte una "estancia" isolata vicino al fiume é l’unico segno della presenza dell’uomo.
Il paesaggio andino é mozzafiato e dalla cordigliera spuntano le cime dei vulcani.

Giungiamo al vulcano Lanin dopo una camminata lungo un sentiero nel bosco che ne ricopre la base. Lo spettacolo é grandioso.




Ai piedi del vulcano, il lago. La spiaggia é pietra pomice, segno evidente dell’azione del vulcano. Mentre ci godiamo il tepore del sole arrivano dei cavalli a bere dal fiume. Questa é l’Argentina!



Siamo arrivati a Villa Pehuenia. Qui conosciamo Hugo che possiede un complesso di cabañas, piccole abitazioni autonome che costituiscono la parte piú importante dalla struttura ricettiva della Patagonia.
É un appassionato motociclista e vedendo la luce nei miei occhi dinnanzi alla sua BMW 1200 nuova di pacca mi allunga le chiavi per un pomeriggio centauro.
Il resto é pura emozione: i boschi, la strada fino alla frontiera col Chile, ed il battesimo delle due ruote per il piccolo che non sa...ma é giá con noi!



E come dice De André “per la vera ragione del viaggio...viaggiare”.
I sensi si aquiscono, le emozioni si incidono profonde ed il tempo si dilata concentrando in un giorno un’intera esistenza.
Abbiamo un pianeta magnifico. Rispettiamolo! Viviamolo!

martedì, gennaio 01, 2008

Notte di Capodanno

La serata é nuvolosa, energica ed un arcobaleno scintilla nel cielo per salutare questo 2007 di novitá e cambiamenti.

Quassú ci sentiamo in cima al mondo. Vediamo le poche case vicine, sentiamo il soffio del vento che increspa il lago e qualche botto di preparazione ai festeggiamenti di mezzanotte.

È bello. Abbiamo parlato con gli amici in Uruguay, nei Caraibi, in Florida ed in Europa ed abbiamo trascorso la mezzanotte italiana brindando in simultanea tra Milano, Torino e Bariloche. Ci sentiamo un po’ come ai comandi di una macchina del tempo con la quale raggiungiamo i diversi mondi che compongono la nostra vita, muovendoci su distanze grandissime.

È il nostro primo capodanno da soli...e probabilmente sará anche l’ultimo ;-))

Il fuoco nel camino, la chitarra, una cena quasi in tradizione: lenticchie, costine, spumante e panettone. Non c’é bisogno di gridare al 2008 che lo aspettiamo con ansia e curiositá.
Usciamo pochi minuti prima della mezzanotte e nelle nuvole si apre una finestra da cui spunta Orione. Ce ne stiamo in silenzio ad ascoltare il suono di questo momento tanto atteso dai popoli di tutto il mondo.

Il nuovo anno arriva determinato, senza schiamazzi, solo il grido di un chimango echeggia nel bosco. Buon Anno!!

Questa mattina ci siamo svegliati con un sole splendido, sulle montagne davanti a casa ha nevicato un po’.

Benvenuto 2008, anno di vita e sogni da realizzare