lunedì, febbraio 26, 2007

Appena sbarcata la crociera a Young Island, ci siamo spostati a Bequia e come al solito ci siamo dedicati a lavoretti vari.

Mentre io aggiornavo siti e blog con tutte le splendide foto subacquee che Marco ha fatto nelle ultime settimane, lui si é dedicato, fra gli altri, ad un lavoretto che volevamo fare da un po': la sostituzione del cavo d'antenna dell'SSB, con relativo passacavo ultratecnologico che per la prima volta resta completamente stagno senza richiedere l'utilizzo di alcun silicone.

Il lavoro é simile a quello fatto per sostituire gli oblò, in piccolo (che di solito é peggio, cioé é più scomodo): smonta quello vecchio, chiudi i fori, rifora, stagna, installa il nuovo.

Gli dedica l'intero pomeriggio, con un ottimo risultato. Ci sintonizziamo sulla "14", la frequenza "lungo-raggio" degli italiani naviganti, accordiamo e la ricezione é perfetta! Facciamo due chiacchere con gli amici sparsi per il Caribe, molto soddisfatti per ricezione e trasmissione.

Riccarda é rimasta a bordo nei quattro giorni fra una crociera e l'altra, e parteciperà anche alla prossima. In questo tempo di "vita-di-bordo-non-in-crociera" ha realizzato due cose: la prima é "qui si lavora sempre", in tutto questo tempo siamo stati così presi che non abbiamo neanche messo il gommone in acqua, se non per fare la spesa per la prossima crociera. La seconda é "l'incubo dello skipper é la sabbia". In questi giorni sono passati infatti a trovarci due amici che lavorano con le loro barche, agli antipodi della professione: un catamarano di lusso ed una piccola barca di crociera sportiva.
Manco a farlo apposta entrambi erano scioccati dalla sabbia che si erano ritrovati a dover ripulire, malgrado si fossero raccomandati con i loro ospiti di evitare di portare a bordo quel materiale che tanto amiamo sulle spiaggie ma che é tanto odiato a bordo delle barche.

La sabbia infatti si insinua in ogni ingranaggio, nei winches, nelle pompe, nelle cerniere delle porte e in mille altri sistemi in movimento che tutto vogliono fuorché anche il minimo granello di sabbia. I coppali, le vernici ed i pavimenti ed il teck invece scapperebbero anche solo alla vista del malefico granello (se potessero).
Pare comunque che nel salone delle due barche si potesse piantare l'ombrellone e giocare con paletta secchiello e formine tanta é stata la meticolosità degli ospiti nel "colorare" la barca con un tocco di esotico.

Noi ma soprattutto Aquarius siamo riconoscenti a tutti (quasi) per la cura con cui si é sempre scongiurato l'uso delle formine a bordo. Grazie!


venerdì, febbraio 23, 2007

Giornata di ossevazione

Scrutiamo un mare calmo appena increspato da un filo di vento, quel tanto che ci serve per avanzare a vela durante la nostra giornata di osservazione.
Mentre Enrica lavora sottocoperta con idrofono e plotter gli altri sono in postazione a cercare lungo la linea dell'orizzonte il segno di un soffio o un salto di delfino.
Proprio ieri siamo arrivati ad una cinquantina di metri da un grosso capodoglio ma si é immerso prima che potessimo avvicinarlo.
Oggi anche i delfini sembrano andati in gita fuori porta e nulla muove sotto un sole bruciante finché...
Il dorso si incurva leggermente appena sopra la superficie, la pinna dorsale fende l'acqua cercando di smuoverla il meno possibile, un soffio appena visibile e via di nuovo sott'acqua.

Eccoli a fianco ad Aquarius, una banda di sei "giovanotti" di stenella maculata in perlustrazione e poco lontano il grosso del gruppo. Riusciamo a vedere parecchi piccoli che nuotano fianco a fianco con le loro mamme. Quanta tenerezza!
Andiamo un po' più avanti e ci fermiamo sulla loro rotta con vele ridotte e motore spento. In silenzio il gruppo si apre per passare dai due lati della barca per poi ricongiungersi più in la.
Non é un incontro particolarmente vivace ma forse proprio questa tranquillità fa percepire più chiaramente che non si tratta di uno show ma di un momento naturale di vita di gruppo e noi abbiamo il privilegio di esserci in mezzo.
Cerchiamo di disturbare il meno possibile mentre ascoltiamo sull'impianto di bordo le vocalizzazioni ed i clics delle stenelle che proseguono la loro rotta verso sud.

Quando dopo circa un'oretta ci separiamo ho l'impressione che tutti siano esausti.
Sarà il caldo o l'emozione? Comunque a bordo c'é una bell'aria di soddisfazione e di riflessione.
Facciamo rotta verso Young Island. Anche questa ecocrociera é giunta al termine.





giovedì, febbraio 22, 2007

Issiamo le vele ancora all'interno della passe dei Tobago Cays, il vento é perfetto sui 10 /15 nodi da est, il mare calmo.
Navighiamo con tutta tela, cosa rara in questa stagione, ed é una situazione che ci piace particolarmente perché l'armo di Aquarius, goletta con alberi gemelli, é assolutamente imbattibile con vento leggero.
La veleggiata sino a Saint Vincent é la più bella della stagione ed Aquarius fila veloce lasciando nella scia solo le note perfette di "The dark side of the moon".

Stracciamo due catamarani, che restano lontani di poppa, e nel silenzio delle vele e del vento arriviamo sin davanti l'ingresso di Cumberland.

Ci ormeggiamo alla nostra solita palma, ed in un attimo siamo coinvolti dall'atmosfera allegra e rilassata della baia. La luce del pomeriggio é perfetta per qualche scatto con lo zoom verso il Benni's Bar, dove tutti gli amici, fra cui Carlos, chiaccherano del più e del meno.

Giamma! Ho tentato di fotografare Dandy per farti vedere come va, ma si é defilato... stavolta non ho comprato la zucca che mi proponeva e ci vorrà un po' perché gli passi! Sei sempre dell'idea di assumerlo? :-))

La lettura dei mail ci ha riservato una bella sorpresa: tre messaggi scritti con il cuore da altrettanti compagni di viaggio che sono stati a bordo nell'ultimo anno.

Grazie! Grazie di cuore a tutti per averci portato a bordo curiosità, allegria e voglia di vivere dando così un valore inestimabile al nostro lavoro.
I veri protagonisti siete voi!

Grazie Lucrezia, Ambra (Barbie) e Giamma.








mercoledì, febbraio 21, 2007

Pizzeria Aquarius!!

Da tanto se ne parlava... oggi si fa!

Tutti con le mani in pasta, si preparano i panzerotti! Pomodoro, cheese, un filo d'olio "buono"...

Marco impasta, Riccarda riempie e chiude: alla prova del 9 della cottura non se ne é rotto nemmeno uno. Il risultato é eccezionale!

Nel pomeriggio, nonostante la "panzata", andiamo comunque a fare un giretto sul reef.

Un conch ci osserva con i suoi occhi asincroni (uno guarda di qui, l'altro guarda di là!). Rassicurato del fatto che per oggi non verrà pescato, esce completamente dalla conchiglia e si lascia ammirare mentre va a spasso per il reef utilizzando il suo "unghione" per spostarsi.






martedì, febbraio 20, 2007

Oggi vi portiamo sott'acqua!

La giornata é tranquilla, poco vento ed un po' di corrente ma andando ad immergerci sul lato sud avremo una buona protezione dalla barriera che in questa zona é affiorante e blocca la corrente del largo.

Come scendiamo dal gommone che si chiama Nettuno (come il mio primo gommino all'epoca del Lago Maggiore quando tenevo la barca alla boa ed arrivavo in moto con Nettuno sgonfio sul portapacchi) troviamo un Opistognatus che spunta dalla sabbia. Contrariamente al solito, si lascia fotografare con poca timidezza.

Ci avviciniamo al reef ed incontriamo dei grunt che fanno gruppo vicino a dei coralli molli.

Nuotando in quest'acquario incontriamo molti altri pesci: scoiattolo, pappagallo, scatola, farfalla fino a che, in lontananza, una nuvola di sabbia si alza densa dal fondo. Solo una grossa razza può fare questo e ci affrettiamo a cercare conferma pinneggiando con energia. Dalla nube di sabbia la vediamo uscire! E' una pastenaga di oltre un metro e mezzo. L'acqua é chiara e lei si lascia avvicinare mostrandosi curiosa. Mi punta poi si mette di fianco e nuotiamo per un po' alla stessa velocità. E' bellissima quanto pericolosa! Il dardo che ha all'attaccatura della coda in molti casi non ha lasciato scampo quindi...prudenza.

Quando con due battiti d'ali si allontana non mi resta che dedicarle gli ultimi scatti da cui possiamo vedere con quanta grazia "vola" tra il reef in cerca di cibo.

Poco distante, sempre su fondale di sabbia, vedo un pesce che non avevo mai visto, che scambio con un'alga alla deriva per via del colore ma soprattutto per come si muove. In realtà appena si accorge di essere stato scoperto fa un fugone a razzo nuotando come un pesce vero.

La razza é stata senz'altro l'incontro più emozionante della giornata ma rientrando a bordo vediamo spuntare le lunghe zampe di un "nasuto" (Stenorhynchus seticornis). Mi immergo e lo trovo lì, tranquillo e curioso mentre guarda a testa alta il mondo che lo circonda.
Scendo molte volte e scatto diverse macro a pochi centimetri di distanza. A volte si allunga a toccare l'obbiettivo con le zampe.

Di ritorno al gommone ripensiamo a ciò che abbiamo visto sapendo che, pur senza aver fatto nulla di difficile o impegnativo, con un po' di attenzione e con una buona guida si possono vedere animali incredibili nel loro ambiente, mentre cacciano, si camuffano o semplicemente mentre vivono la loro vita.

Quale privilegio averla condivisa anche solo per pochi minuti!














lunedì, febbraio 19, 2007

Torniamo dopo tanto tempo in un isoletta che non visitiamo da un po'. Si tratta di Sandy Island, vicino a Carriacou, una striscia di sabbia circondata da acqua di colore turchese. Ci ricorda un po' le isole venezuelane dove siamo stati con Riccarda quest'estate, Las Aves in particolare. La grande e splendida spiaggia bianca ha una sabbia finissima davvero unica.

Fino a qualche anno fa era ricoperta di palme, poi gli uragani estivi hanno avuto il loro effetto...
Qualcuno però ha ripiantato le palme ed i mandorli con grandissima cura, proteggendo ogni piantina con coralli trovati sulla spiaggia. Fra qualche anno Sandy Island sarà ricoperta di vegetzione!

Così gli operatori turistici che per descrivere i paesaggi delle Grenadines continuano impunemente ad utilizzare le foto di Sandy Island scattate 10 anni fa potranno finalmente riproporre un'immagine attinente alla realtà....
Diffidate, gente, diffidate! La maggior parte di quello che si vede in internet o si legge sulle guide e negli articoli relativi ai Caraibi sono copia-incolla di informazioni mai verificate, foto di altri posti, ed a volte foto di posti che non esistono!








domenica, febbraio 18, 2007

Ieri sera é arrivata Riccarda, che ci viene a trovare per la quinta volta in tre anni, di cui tre volte alle Grenadines (le altre crociere insieme le abbiamo fatte in Guadalupa ed a Las Aves quest'estate).

Per veder "algo nuevo", niente di meglio che un salto a Mopion, l'isola che cambia di forma e si sposta con ogni mareggiata! L'ultimo episodio eclatante é stato l'uragano Ivan a settembre 2004, che ne ha completamente stravolto l'aspetto: tutta la parte sud é stata dispersa in mare, la sabbia ha ricoperto un reef molto bello, ed altra sabbia si é invece accumulata a nord, allungandola.

La cosa più incredibile? L'ombrellone di paglia, che é piantato su Mopion da tempi immemorabili ed é il simbolo delle Grenadines, ha resistito! L'isola gli si é spostata intorno, prima si trovava all'estremità nord, ed ora é verso sud. Incredibile!

Intorno a Mopion l'acqua forma una piscina dai colori unici, con Aquarius ormeggiata appena lontano, nel blu. Maschere e pinne, facciamo un giro sul reef. Ha patito molto dopo l'uragano, ma é comunque popolato da molti pesci. Un pesce palla fa capolino dietro ad un corallo.

Quando torniamo a bordo, un po' di corsa perché il cielo minaccia un acquazzone, troviamo una sorpresa: il casco di banane che abbiamo acquistato verde a Bequia qualche giorno fa é maturato quasi all'improvviso! Da domani, sappiamo cosa c'é di frutta!







sabato, febbraio 17, 2007

Mayero oggi é stupenda. Siamo nell'ormeggio principale, Saline, la spiaggia é deserta ed abbiamo pochissime barche intorno.
La giornata é calma e ci dedichiamo allo snorkeling sulla punta sud. Il fondale di sabbia sotto ad Aquarius é ricoperto di stelle marine davvero grandi. Avvicinandosi un po' agli scogli, si apre ai nostri occhi un mondo in piena attività: tantissimi pesci di specie diverse nuotano indaffaratissimi in un acqua così trasparente da lasciar penetrare la luce anche in profondità.
Le "flamingo-tongue" si sono date appuntamento sulla gorgonia, ed i "file fish" tentano di cammuffarsi mettendosi in verticale fra i coralli molli.... Molto più abile nel travestimento é la sogliola, praticamente indistinguibile dal fondo chiaro su cui é posata.
Il verme di fuoco, invece, non ha bisogno di nascondersi... la sua fama é sufficiente a tenere lontano gli scocciatori!
Mentre nuotiamo tranquilli non distanti dalla spiaggia, una barca tradizionale entra a vela nella baia. Si tratta di "Scaramouche", che naviga fra le isole oggi come allora, trasportando turisti alla giornata anziché mercanzie...
Scivola a poppa di Aquarius e dà fondo all'ancora non molto distante. E' l'occasione per ammirarne le linee passandole sotto mentre torniamo a bordo... salpiamo verso Union!








venerdì, febbraio 16, 2007

Guardate queste due foto, scattate a qualche settimana di distanza. Ma che stanno facendo?

Semplice! Poiché la collina che vedete si trova sull'allineamento per l'atterraggio dell'aeroporto di Cannouan, e dava un po' fastidio, niente di più semplice che... raderla al suolo!

Così giorno dopo giorno le ruspe scavano, un disastro ecologico inaudito, tonnellate di terra in mare, il tutto al fine di far atterrare aerei più grandi per il resort.

E chi sono i campioni dell'avidità in grado di pensare una cosa del genere? Una società italiana...

lunedì, febbraio 12, 2007

Non nel riposo sta il riposo, ma nel cambiar fatica!

Per riposarci dalle manutenzioni ordinarie ci dedichiamo all'up-grading che da molta più soddisfazione.
Il punto é che modificare, rinnovare, migliorare sono tutti lavori al termine dei quali si vede un cambiamento.
Dopo aver regalato ad Aquarius una batteria di 19 magnifici winches self tailing Harken, gli avevamo promesso gli oblò di coperta nuovi.
Purtroppo il lavoro di sostituzione é delicato e va fatto in un momento in cui ci sia bel tempo stabile e calma sufficiente da potersi dedicare al lavoro senza interruzioni.
Ora sembra che gli elementi siano in allineamento per permetterci di affrontare l'inizio dell'avventura e così decidiamo di attaccare.
Le fasi: smontare l'oblò vecchio, livellare il teck, chiudere i fori delle viti con tappi di legno e resina epossidica (perché ovviamente non combaciano con quelli nuovi), spianare i tappi, forare per le nuove viti, già che ci siamo carteggiare a legno il collare all'interno così potremo verniciare a nuovo una volta completato il montaggio, nastrare tutti i contorni per evitare di sporcare i bordi con la gomma, gommare e montare.
Sembra una passeggiata! Totale "passeggiamo" per circa 6 ore su ogni oblò ed in due giorni ecco cosa siamo riusciti a fare.
Nel frattempo avevamo fatto fare da Edin in Venezuela le coperture su misura ed ora i primi due oblò fanno bella mostra sul grande prendisole a poppa di Aquarius.
Speriamo di avere al più presto un altro allineamento per continuare l'avventura...










giovedì, febbraio 08, 2007

Ci siamo spostati a Bequia per qualche giorno, e ci dedichiamo ai vari lavoretti di bordo. La manutenzione di una barca é questione costanza e siccome in ecocrociera non c'é il tempo per occuparsene...allora aspettiamo i giorni di "riposo" per coccolare Aquarius.

La barca non é solo un insieme di scafo, vele, scotte, motore, elettronica, idraulica, mobilio ecc. come potrebbe apparire ad un'analisi superficiale. La barca é un'entità viva con i suoi momenti di gioia e di sconforto, di grazia e gelosia... e non sia mai che quest'ultima s'insinui a bordo. E' la fine! Ognuno dei componenti di cui sopra comincierebbe a pretendere la sua dose d'attenzione dando luogo ad un "black out" deflagrante.

L'altro giorno per esempio avevamo una piccola perdita da un raccordo del dissalatore (ce ne sono otto) e Marco si é messo a smontarlo per rifare la tenuta. Una volta rimontato e messo in pressione ha visto fuoriuscire una goccia anche da quello vicino. Non ha cercato oltre. Era il segnale! Una mezz'ora più tardi tutti i raccordi erano sul tavolo a prendersi la loro dose di cure ed ora siamo tutti contenti.

Quindi, eccoci a dare a tutti un po' del nostro tempo "libero". Il teck in coperta è come un figlio ed ora é giunto il suo turno. Qualche ripresa ai comenti dove necessario eviterà problemi in futuro. Solo che ci siamo dimenticati del tubo del Sikaflex. Era stato aperto un mesetto prima ed ovviamente si era indurita la parte vicina all'uscita impedendone l'utilizzo.
A mali estremi...
Un foro laterale direttamente sulla cartuccia su cui Marco ha avvitato un portagomma, come quelli per i raccordi dell'acqua, e così, inventando una nuova tecnica d'applicazione, ecco che la preziosa gomma nera fuoriesce dal raccordo dell'acqua andando a colare direttamente nei comenti della coperta.




domenica, febbraio 04, 2007

I ragazzi sono appena partiti e c'é un po' di tristezza...

Jimmy, il figlio di Charlie Tango, ci propone di tirarci su il morale andando insieme in città: c'é un'esibizione di auto preparate che secondo lui é assolutamente incredibile ed imperdibile. Suo fratello, a quanto pare, é l'unico "preparatore" di Saint Vincent, mentre gli altri vengono da Trinidad.

Non é esattamente il nostro genere, ma in fondo perché non andare a vedere? Per una volta non abbiamo così fretta di salpare verso Bequia....

Ovviamente le dimensioni non sono paragonabili al nostro Motorshow ma la qualità delle preparazioni ci sorprende.
Oltre a delle opere d'arte in aerografo sulla carrozzeria ci sono impianti stereo da spettinare Kojak con migliaia di watts, lucine, schermi lcd e cromature.
Il top dell'anno sono le sospensioni pneumatiche ad assetto variabile. Un po' come quelle che avevo qualche anno fa sulla mia Citroen DS ma ad azione rapida. In pratica azionando il comando la macchina fa dei salti sulle quattro ruote.

Nel piazzale si diffondono dei bassi terrificanti, quando non sono in sincronia col nostro battito cardiaco abbiamo l'impressione di non riuscire a respirare.

Facciamo comunque la visita di tutti gli espositori che ci mostrano fieri il loro gioiello e ci invitano ad andare a Trinidad da loro se un giorno avessimo bisogno di una preparazione "The best!"

Abbiamo fatto qualche scatto per mostrarvi il loro talento.

La nostra resistenza sonora però é presto giunta al termine... siamo andati alla Cattedrale per riposare le orecchie!