martedì, dicembre 15, 2009

Il villaggio

Scendiamo a terra ormeggiando il dinghy ad un moletto di legno. Ci ritroviamo in un giardinetto davanti ad alcune capanne. Diverse donne sono intente a cucinare sul fuoco o a cucire molas.

I giovani ci salutano cordialmente, ed anche gli uomini sono cordiali ed a volte perfino loquaci. Le donne, specialmente le più anziane, mostrano una certa ostilità rispondendo al nostro saluto con un movimento della testa.

Ci addentriamo tra le strette viuzze passando accanto a queste capanne che non hanno pavimento ne mobili, in cui si cucina su fuoco di legna e si dorme su amache. I tetti traspirano fumo attraverso le foglie di palma e le pareti hanno solo una porta d’entrata ma non hanno finestre.

Non osiamo pensare come possa essere nella stagione delle piogge!

I ragazzini guardano i riccioli biondi di Pablo, le bimbe vogliono toccarlo, un gruppo di bimbi che giocava a palla si ferma notando il suo interesse e gli passa la palla per farlo giocare.

I bimbi sono più piccoli di corporatura rispetto a lui ma si muovono con più padronanza. Scopriamo che hanno 3, alcuni 4 anni e che sono più piccoli perché i Kuna sono piccoli…e si vede da subito!

Infiliamo una viuzza e Pablo vede una gallina che entra attraverso una porta. Ci si avvicina e subito esce una donna che lo prende in braccio e lo porta dentro.

Ci invitano ad entrare, ci chiedono da dove veniamo, i nostri nomi, sono gentili con il piccolo.

Scopriamo un giardino curatissimo con piante e fiori. Due donne stanno cucendo molas ed un uomo siede al fresco di un albero.

Ci soffermiamo a guardare il loro lavoro: rimarcabile perfezione!

Ci mostrano alcune molas e non possiamo resistere.

La situazione è talmente gradevole che gli chiediamo di poter fare una foto di ricordo.

Stiamo volutamente evitando di ritrarre persone perché ci sentiamo a disagio. Ci sembra di mancargli di rispetto entrando nei loro villaggi con i nostri occhi da turisti sempre pronti a rubare un’immagine, ma troppo di fretta per soffermarsi a capire..

Aspetteremo un po’ e per ora scattiamo solo in certe occasioni prendendoci il tempo per assaporare questa nuova avventura.









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