Appena sbarcata la crociera a Young Island, ci siamo spostati a Bequia e come al solito ci siamo dedicati a lavoretti vari.
Mentre io aggiornavo siti e blog con tutte le splendide foto subacquee che Marco ha fatto nelle ultime settimane, lui si é dedicato, fra gli altri, ad un lavoretto che volevamo fare da un po': la sostituzione del cavo d'antenna dell'SSB, con relativo passacavo ultratecnologico che per la prima volta resta completamente stagno senza richiedere l'utilizzo di alcun silicone.
Il lavoro é simile a quello fatto per sostituire gli oblò, in piccolo (che di solito é peggio, cioé é più scomodo): smonta quello vecchio, chiudi i fori, rifora, stagna, installa il nuovo.
Gli dedica l'intero pomeriggio, con un ottimo risultato. Ci sintonizziamo sulla "14", la frequenza "lungo-raggio" degli italiani naviganti, accordiamo e la ricezione é perfetta! Facciamo due chiacchere con gli amici sparsi per il Caribe, molto soddisfatti per ricezione e trasmissione.
Riccarda é rimasta a bordo nei quattro giorni fra una crociera e l'altra, e parteciperà anche alla prossima. In questo tempo di "vita-di-bordo-non-in-crociera" ha realizzato due cose: la prima é "qui si lavora sempre", in tutto questo tempo siamo stati così presi che non abbiamo neanche messo il gommone in acqua, se non per fare la spesa per la prossima crociera. La seconda é "l'incubo dello skipper é la sabbia". In questi giorni sono passati infatti a trovarci due amici che lavorano con le loro barche, agli antipodi della professione: un catamarano di lusso ed una piccola barca di crociera sportiva.
Manco a farlo apposta entrambi erano scioccati dalla sabbia che si erano ritrovati a dover ripulire, malgrado si fossero raccomandati con i loro ospiti di evitare di portare a bordo quel materiale che tanto amiamo sulle spiaggie ma che é tanto odiato a bordo delle barche.
La sabbia infatti si insinua in ogni ingranaggio, nei winches, nelle pompe, nelle cerniere delle porte e in mille altri sistemi in movimento che tutto vogliono fuorché anche il minimo granello di sabbia. I coppali, le vernici ed i pavimenti ed il teck invece scapperebbero anche solo alla vista del malefico granello (se potessero).
Pare comunque che nel salone delle due barche si potesse piantare l'ombrellone e giocare con paletta secchiello e formine tanta é stata la meticolosità degli ospiti nel "colorare" la barca con un tocco di esotico.
Noi ma soprattutto Aquarius siamo riconoscenti a tutti (quasi) per la cura con cui si é sempre scongiurato l'uso delle formine a bordo. Grazie!
lunedì, febbraio 26, 2007
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