Isole Testigos
“ I Testimoni” in spagnolo, come a testimoniare di una natura incontaminata modellata dal perenne soffio dell’Aliseo.
Le prime isole de Venezuela sul prolungamento della catena delle piccole Antille. Un piccolo insediamento di pescatori su Testigo Grande ed una base militare su Guana.
Quest’ultima provvede ad alcuni bisogni di base tipo il pronto soccorso e la scuola per gli abitanti civili.
Vi ci abbiamo organizzato qualche eco-crociera e l’impressione di “sospensione” dal mondo e dal tempo ha catturato tutti gli amici con cui abbiamo condiviso il viaggio.
Ora siamo qui da soli. Aquarius più una manciata di barche si dondola all’ancora a Playa Real protetta dalla lingua di sabbia che unisce Testigo Grande con Testigo Pequena. Qui vive il vecchio Chonchon, nella cui capanna si ritrovano i navigatori per quattro chiacchiere o una birra.
Partiamo alla volta degli strapiombi ad est, dove l’oceano picchia instancabilmente la roccia viva.
Siamo nella zona delle “dinamiche”, dove fregate, sule e pellicani planano senza sforzo in osservazione dei banchi di pesce. Ogni tanto, come dietro un ordine silenzioso, partono in velocità per tuffarsi sul loro banchetto.
Non abbiamo mai visto tanti uccelli. Migliaia! Evidentemente il cibo non scarseggia.
Tra le rocce, giochi d’acqua che rimbombano alti negli anfratti ed in mezzo al nulla… piantine grasse minuscole aggrappate alla vita con forti radici ornate da magnifici fiorellini gialli.
Ma come faranno?
Quest’estate ha piovuto! Cosa rara da queste parti, ed il versante nord di Testigo Pequena è pieno di cactus. Proviamo ugualmente a fare il giro ma dopo diversi tentativi per trovare un percorso siamo costretti a rinunciare. Lo scenario che si apre verso gli scogli a nord vale comunque il viaggio.
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