Barca nuova! E nuovo BLOG!
Nuova barca, nuovo blog!
Ci siamo trasferiti su:
http://velacaraibi.blogspot.com/
continuate a seguirci!
Marco ed Enrica navigano a vela ai Caraibi a bordo di Aquarius: ecoturismo, crociere a vela, osservazione dei delfini e delle balene, barriere coralline, isole, musiche e colori... PENSIERI D'ALTURA per condividere l'avventura!!
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Vi abbiamo lasciati con un presentimento. Un messaggio? In questi ultimi mesi abbiamo desiderato, progettato, strutturato e realizzato un progetto di cambiamento. Tutto risale al mese di settembre 2009 quando ci venne l’idea di ...traslocare su un catamarano!! E cosi’ dopo aver assimilato la decisione, tutt’altro che facile dopo quasi trent’anni trascorsi navigando su monoscafi, ci siamo messi d’impegno per far si’ che questo nuovo e stimolante progetto divenisse realtà. La prima e fondamentale tappa consisteva nel trovare un nuovo proprietario per Aquarius. Cosa mica facile visto che questa splendida barca é parte di noi e non avremmo mai accettato di affidarla a una persona qualunque. Una persona speciale esiste. E’ Medardo! Ma chissà se...? E poi lui ha Tintaro che a questo punto andrebbe venduto. E allora pensiamo a Dario, caro vecchio amico con il quale abbiamo condiviso tante avventure nei Caraibi. Ma chissà se anche lui...? Insomma, mandiamo un mail a Medardo per informarlo della nostra intenzione e dopo essersi ripreso dallo shock dice: sarà dura ma ci proverò’. In breve tempo nasce una convergenza di obiettivi a tre lati dove Dario, si impegna per prendere Tintaro. Medardo si impegna per prendere Aquarius e noi ci impegniamo per prendere il catamarano. Nei mesi successivi ci siamo spesso trovati immersi in mille e una cogitazioni con frequenti scambi di mail oggetto di analisi e ipotesi per trovare il modo di far quadrare i rispettivi cerchi fino a che, il 14 di maggio, con un nodo in gola affidiamo Aquarius a Medardo. Siamo increduli, forse un po’ storditi, ma felici per la realizzazione di tre grandi sogni e per i nuovi progetti che ci vedranno uniti in futuro con un programma comune di crociere dal Mediterraneo ai Caraibi.
Continuiamo in un susseguirsi di apri il genova, chiudi il genova, cazza e lasca e miglio dopo miglio anche Guadalupa resta nella scia.
Siamo all’undicesimo giorno di navigazione. Pablo sta bene ma comincia ad aver bisogno di correre ma oramai manca poco, pochissimo!
Stamattina siamo in vista del Pelé, il vulcano di Martinica, e ci restano ancora circa cinque ore di autonomia.
Speravamo in un bel vento al traverso nella baia di Fort de France ma niente! Anche qui si bolina e dovremo tirare tre bordi per raggiungere il Diamante.
Passiamo tra terra e l’isola. Il mare sembra una friggitrice per effetto della corrente e noi attraversiamo la zona dirigendoci direttamente su Marin.
La vista di questa baia a noi cara ci riempie il cuore e riempie gli occhi di Pablo di stupore e curiosità.
Siamo partiti da qui sette mesi or sono e nella sua memoria non sembrano esserci le barche a motore, le macchine, le case grandi.
Le tracce della “civiltà” lo attirano enormemente ed una volta giunti in porto scendiamo a terra per sgranchirci le ossa. Pablo vede le macchine da vicino e sarà un amore folgorante.
Il bimbo é cresciuto! Ora parla, capisce il francese, si interessa a tutto e se sapesse descrivere cio’ che ha vissuto in questi sette mesi di viaggio potrebbe lasciare a bocca aperta molti provetti navigatori.
Noi siamo soddisfatti. Undici giorni di navigazione. Oltre 1700 miglia percorse contro vento per portare a termine un viaggio impegnativo che ci ha arricchiti di un periodo di stretta convivenza che speriamo ci servirà per la vita.
Insieme ringraziamo Pablo per essere cosi’ aperto all’avventura e per essersi comportato da grande marinaio in tutti questi giorni e ringraziamo Aquarius per averci protetto e per aver superato con disinvoltura questa dura prova.
Il mio più grande rispetto va ad Enrica per aver deciso di essermi accanto in questo viaggio cosi’ duro senza aver mai indugiato di fronte alle difficoltà, assicurando durante tutta la navigazione ogni sorta di attenzione verso di me e verso Pablo.
Grazie famiglia mia!
Quest’avventura finisce... e un’altra subito comincerà!
Nuova barca... Nuova vita!
Siamo in mare da oramai nove giorni e da quattro procediamo a motore navigando a circa 50 miglia al largo della Repubblica Dominicana e poi di Portorico.
Cerchiamo di calibrare il numero di giri del motore per avere il massimo rendimento.
Il vento é quasi a zero, il mare poco mosso, abbiamo pescato un tonno ed un bel dorado. I primi pesci pelagici negli ultimi cinque mesi.
Stiamo proprio bene e ci stiamo riprendendo dalle fatiche dei giorni scorsi.
La stima ci da autonomia per arrivare a motore fino a St. Croix ma eviteremmo volentieri di fermarci in quanto facendo parte delle isole Vergini Americane é richiesto il visto per chi arriva in barca e Pablo non ce l’ha.
Cerchiamo di sfruttare ogni brezza e via via il nostro punto raggiungibile a motore si sposta più lontano.
Cambiamo rotta dirigendoci un po’ più a sud verso St. Kitts dove c’é un piccolo marina in cui é possibile approvvigionarsi in carburante chiamando il camion del distributore.
L’idea di perdere due giorni tra formalità e carburante non ci aggrada particolarmente e quando il vento comincia di nuovo a gonfiarci le vele accostiamo ulteriormente verso sud facendo rotta su Guadalupa.
Le previsioni danno una ripresa del vento fra un paio di giorni ma noi siamo oramai agli sgoccioli con il gasolio e dobbiamo mantenere una rotta che ci permetta di rifornirci.
A poco più di ottanta miglia a sud di Haiti cala il vento e ci obbliga a mettere motore. Le previsioni si sono rivelate corrette!
Abbiamo raggiunto l’isola di Hispaniola (Haiti + Repubblica Dominicana) in meno di sei giorni di navigazione e considerando le precauzioni prese in funzione dell’equipaggio é proprio una buona performance.
Ora inizia la nostra rotta verso est, quella che ci porterà realmente alle Piccole Antille. Questa tratta é generalmente da farsi contro vento cercando magari di fermarsi durante il giorno per navigare di notte sfruttando le termiche che contrastano e fanno ruotare leggermente il regime di Aliseo.
Se la finestra é buona come sembra non dovremmo averne bisogno e navigheremo a motore senza fermarci fino a che durerà il carburante.
Siamo al quinto giorno di navigazione ed abbiamo superato la latitudine dei 15 gradi che segna l’uscita dall’influenza della zona di accelerazione della Colombia.
Navighiamo con rotta nord est spinti da un fantastico vento da sud est a 20 nodi. Siamo in rotta verso Haiti ma non contiamo fermarci.
Abbiamo navigato tutta la notte con rotta nord ovest. Avanzeremmo anche bene se non fosse che non stiamo andando dove vorremmo. All’alba del terzo giorno il vento comincia timidamente a ruotare di qualche grado verso est. Era cio’che stavamo aspettando!
Inizia cosi’ una graduale quanto inesorabile rotazione del vento che ci farà guadagnare angolo via via che saliamo in latitudine.
Il cielo si é schiarito ed il mare ha ripreso il suo bel colore blu.
Aquarius vola ad otto nodi contro delle onde sempre più tonde tra i tre e i quattro metri.
Siamo affascinati dalla barca che resta asciutta, comoda e stabile nonostante il mare intorno sia piuttosto impegnativo. Il pilota lavora pochissimo per correggere la rotta e fino ad ora non abbiamo dovuto modificare nulla nell’assetto delle vele tranne una mano in più sulla maestra la scorsa notte per un aumento del vento.
Fin dalla partenza Pablo é rimasto confinato al pozzetto, che viene trasformato in un comodissimo letto per la notte ed in una sala giochi per il giorno.
Il nostro piccolo marinaio ha una tempra inossidabile. Mangia di tutto, beve, gioca e...si fa raccontare le storie!
Abbiamo iniziato con la serie di Bambi e Ciccio Pasticcio ma poi nuovi personaggi sono venuti ad accompagnarci in questo viaggio duro e fantastico che stringe tutti e tre giorno dopo giorno in un legame unico e prezioso che solo esperienze estreme come l’alto mare o l’alta montagna possono dare.
Siamo a circa 50 miglia ad ovest di Cartagena. Abbiamo trascorso gli ultimi due giorni tirando bordi di bolina stretta contro un mare duro e fastidioso ed ora il vento é girato a Nord consentendoci di fare una splendida rotta diretta su Martinica.
Approfittiamo di questa situazione fino al tramonto quando una strategia di sicurezza ci impone di dirottare sull’altro bordo.
Infatti, continuando cosi’ saremmo entrati nel giro di una dozzina d’ore nell’influenza della “zona di accelerazione” dove il vento aumenta di circa il 50% ed il mare diventa ripido ed impraticabile per l’effetto dei venti catabatici spinti sul mare dalle vette della Cordigliera delle Ande che qui arriva fino in costa con cime di 5000 metri.
Tutta la zona compresa tra il Cabo de la Vela ed il Rio Magdalena é considerata uno dei cinque peggiori passaggi del mondo e che ci entra, soprattutto se controvento, dev’essere pronto a subire la sua scelta.
Viriamo e la rotta successiva é per nord ovest, praticamente ci riporta indietro verso la Giamaica. Deprimente!
Pablo sei pronto? Si!
Negli ultimi giorni abbiamo spiegato a Pablo che stiamo per iniziare una navigazione lunga e che rimarremo in mare per tanti giorni e tante notti.
Lui é pronto! Si lascia mettere la sua cintura di sicurezza e chiede di essere assicurato al gancio che abbiamo predisposto in pozzetto.
E’ mercoledi’ mattina, terminiamo le ultime cose sotto una pioggerellina poco invitante. Il vento é da nord est sui 20 nodi. Praticamente sul naso. Se queste sono le buone condizioni ci si chiede come sarebbero state quelle cattive!
Stiamo per partire per una delle navigazioni più dure dell’area caraibica che, a seconda della meteo e della strategia, potrà essere: dura, pessima, o terribile...che allegria!
Prepariamo una bella pentolata di pasta e patate con il rosmarino, cosi’ per un paio di giorni sopravviviamo.
Salpiamo l’ancora, la assicuriamo solidamente in coperta e sigilliamo il passaggio della catena per evitare ingresso d’acqua nelle ingavonate.
Facciamo un giro delle barche all’ancoraggio per salutare gli amici al riparo sotto i loro tendalini. Qualcuno ci chiede “ dove andate?” “In Martinica!”
Occhi sgranati, senza parole; “ Ma, direttamente?” “Beh, abbiamo una barca a vela, faremo come si puo’!” “Bon courage !”
Grazie, ne abbiamo bisogno.
Issiamo le due rande a una mano, la trinchetta e via attraverso la passe.
Facciamo il giro da nord attorno a Green Island e ripassiamo davanti all’ancoraggio al di fuori della barriera. Sappiamo che tutti ci stanno osservando. Che qualcuno un po’ ci invidia per il coraggio che abbiamo nell’affrontare questa navigazione, ma nessuno vorrebbe essere al nostro posto!
Risaliamo contro vento con vele e motore fino a passare i bassi fondali a sud est di Coco Bandero, poi prendiamo rotta diretta per passare a Nord di Cartagena.
Il vento é calato ed il mare é aumentato, come sempre da queste parti, e proseguiamo a motore a riparo nel nostro bel pozzetto.
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Pubblicato da Unknown alle 7:06 PM
Efficacia innanzitutto! In teoria abbiamo due giorni per fare provviste e preparare la barca per il viaggio di rientro verso la Martinica ed abbiamo cercato di stilare una lista di cose indispensabili che dovremo effettuare per poter partire.
Faremo provviste a Narganà, poi ci sposteremo a Green Island per terminare i controlli.
Le provviste sono esigue. Ormai la stagione delle barche volge al termine ed i pochi negozietti sono già in versione da bassa stagione.
Riusciamo comunque a metterci a bordo il necessario e comunque speriamo di poter pescare lungo il cammino.
A Green Island inizia il vero lavoro: sartiame, attrezzatura velica, gli avvolgifiocco, centraggio dei pesi, pompe di sentina, motore principale, faccio il pieno d’acqua prima di stoccare il dissalatore, attrezzatura da pesca, bidone stagno, asta IOR, procedure d’emergenza.
Aquarius é una gran barca ed ogni controllo termina con una nota OK!
Procediamo benissimo!
Gli amici che sono qui all’ancoraggio non osano avvicinarsi. Sanno che quello che ci aspetta é un viaggio molto impegnativo e che la preparazione é un requisito fondamentale per la riuscita.
Il martedi’ arriva veloce come un lampo e la lista non é ancora finita. Ci serve più tempo!
Per fortuna la carta meteo conferma l’apertura della finestra ma con un po’ di ritardo, il che collima con i nostri tempi.
Arrivano i nuovi ospiti riscaldati da un magnifico sole.
Siamo contenti perché con tempo buono possiamo farci qualche ancoraggio nuovo andando alla ricerca delle vie di accesso.
Entreremo fino in fondo al fiordo di Cayo Holandes andando poi a passeggiare raccogliendo conchiglie sui bassi fondali emersi con la bassa marea.
Lo scenario é lunare e sembra di essere soli al mondo.
Nel pomeriggio andiamo a pescare vicino al reef esterno in un fondale di poco più di due metri che a prima vista ci era sembrato comodo da raggiungere ma privo d’interesse.
La corrente é forte e dopo aver conquistato a fatica una zona con qualche bella testa di corallo cominciamo a vederci intorno enormi banchi di parghi rossi, dei carite ( king macarel) sfrecciano curiosi e giganteschi banchi di carangidi ci girano attorno.
Il primo a venire a tiro é un bel pargo rosso, poi é la volta dei carangidi e ne prendero’ tre di tutto rispetto. Intorno é ormai pieno di squali pinna nera e nutrice e più di una volta mi sono trovato con il pesce a tiro e lo squalo in mezzo pronto a saltare sulla preda.
L’aqua é bassa, trasparente e luminosissima. Un’enorme quantità di pesci di ogni specie si divide la zona con una decina di squali che dovro’ spesso pungere con l’arpione per allontanare dalla traiettoria di tiro.
Rientriamo a bordo con la pescata più spettacolare della stagione e con negli occhi delle immagini emozionanti ed indimenticabili.
Inutile dire cosa abbiamo avuto per cena. Carpaccio di carangide e pargo alla brace accompagnati da un prosecchino fresco. Life is not easy...for the fish!
Proseguiamo il giro e quando iniziamo la rotta di ritorno ci sentiamo con Enzo sul VHF.
“ Quando pensate di partire?” Ci chiede. “ L’idea é di prepararci e metterci in st.by dal prossimo fine settimana”. “Beh, peccato” Dice lui. “ Martedi’ si aprira una bella finestra e sarebbe stato il momento buono per traversare”.
Qualche minuto di panico per realizzare che non possiamo rischiare di perdere quest’occasione.
Abbiamo ancora due giorni di crociera ma se ci diamo dentro possiamo provare ad essere pronti per partire martedi’ o al più tardi mercoledi’.
Ok, si puo’ fare!
Ci godiamo gli ultimi giorni a San Blas ma già cominciamo a mentalizzarci alla partenza ed approfitto della navigazione tranquilla per portarmi avanti su alcuni controlli dell’attrezzatura.
Siamo di ritorno a Narganà. I nostri amici prendono la strada di casa a malincuore. Abbiamo trascorso dei giorni decisamente rilassanti e noi siamo davvero contenti di aver risposto positivamente al loro mail che ci ha fatto incontrare in quest’angolo di mondo.
Prossimo appuntamento: Grenadines!
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Pubblicato da Unknown alle 6:54 PM
A questo punto siamo decisissimi a metterci a testa bassa per intraprendere la rotta del ritorno, quando un mail disarmante ricevuto in una calda giornata d’inverno ci ha fatto rivedere i piani.
E cosi’ eccoci pronti per l’ultima “si prometto, é l’ultima!” crociera della stagione.
Già vedo accorciarsi i tempi per i preparativi alla partenza e decido di approfittare di un recente carico di gasolio ricevuto da Paco per fare il pieno ad Aquarius.
Il sistema é semplice! Vai a terra e ordini a Paco la quantità in galloni di cui hai bisogno. Lui li fa preparare dal suo aiutante che riempie 10 taniche da cinque galloni ciascuna e li carica sul cayucco. Poi ti arriva sottobordo, ti aiuta a metterle in coperta tre a tre e con una manichetta munita di una sorta di pompetta manuale a sbattimento si travasa il carburante nel serbatoio.
Ovvio, al distributore é più comodo, ma qui non c’é scelta e siamo contenti di aver comunque la possibilità di rifornirci.
In mezza mattinata faremo 800 litri di carburante compresi un centinaio di litri nelle taniche e già ci sentiamo più tranquilli.
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Pubblicato da Unknown alle 2:45 PM
Siamo a Narganà sotto un sole cocente. Ironia della sorte! Domani arrivano Richi e Nello che finalmente riusciamo ad avere a bordo insieme a Marco e Lulù. Ci provavamo da anni senza successo ed ora eccoli qua!
L’aeroporto a tiro di gommone é di una comodità unica e basta sentire il rumore sulla testa per avere il tempo di scendere e ricevere tutti all’arrivo.
Abbiamo il piacere di avere a bordo, insieme ai nostri vecchi amici, anche Roberto e Daniela che dopo i primi cinque minuti di adattamento entreranno a pieno titolo nel turbinio di scherzi e di battute che caratterizzeranno tutta la crociera grazie all’inarrestabile energia di Nello.
Passeremo insieme dei giorni bellissimi, delle veleggiate memorabili, delle mangiate sopraffine e delle chiaccherate infinite.
La crociera se ne va via in un soffio ma scrive un’altra riga indelebile nell’ormai lunga lista di avventure che abbiamo vissuto insieme a voi, cari amici, che ci avete sempre dato fiducia seguendoci in ogni nostro viaggio. Grazie di cuore!
(Foto di Richi)
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Pubblicato da Unknown alle 12:02 PM